Privacy: aziende ancora in alto mare su Regolamento UE 2016/679. Multe fino a 20 milioni

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Privacy: aziende ancora in alto mare su Regolamento UE 2016/679. Multe fino a 20 milioni

E’ cominciato da circa quattro mesi, il conto alla rovescia sul tempo che aziende e pubbliche amministrazioni hanno per adeguarsi al Regolamento UE 2016/679, ma pare che fino ad oggi siano ancora poche le organizzazioni che si sono attivate in concreto per conseguire la conformità alla nuova normativa sulla protezione dei dati entro il 25 maggio 2018, giorno in cui il nuovo regime sanzionatorio previsto dal Reg. UE 2016/679 diventerà direttamente applicabile sul territorio italiano da parte dell’Autorità Garante.

A evidenziarlo, sono i risultati di una ricerca condotta dalla Compuware Corporation, che se da una parte mostra che l’80% delle aziende italiane intervistate dichiarano di essere preparate sul nuovo Regolamento UE 2016/679 e di sapere cosa esso comporti nella gestione dei dati dei clienti, per contro il 64% delle imprese non ha ancora adottato alcun piano per fronteggiare l’impatto col nuovo Reg. UE 2016/679.

Ad esempio, solo un’azienda su due (52%) è in grado di rimuovere tutti i dati in modo efficiente nel caso in cui un interessato eserciti il proprio diritto all’oblio. E il 58% delle imprese mette addirittura a rischio la privacy dei clienti utilizzando i loro dati personali per svolgere attività di test informatici, nella maggior parte dei casi senza alcun consenso informato da parte dei diretti interessati. Particolarmente allarmante, è invece il fatto che il 68% degli intervistati ammette come la complessità dei moderni servizi IT non permetta affatto di definire neppure quale sia l’esatta ubicazione dei dati, elemento che ne rende quindi ancor più critica la loro protezione.

E proprio in tema di sanzioni, se fino ad oggi l’unica cosa certa è che saranno previste multe fino a 20 milioni di euro o fino al 4% del fatturato annuo globale dei trasgressori.

Tale Regolamento si inserisce all’interno di quello che, insieme alla Direttiva 2016/680, è stato definito il “Pacchetto europeo protezione dati”.

 

Fonte: Federprivacy

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